Sagra della Cannelletta

La “Sagra della Cannelletta” ha origine nell’agosto del 1966. Deve il suo nome alla così detta “cannelletta”, ovvero la cannella che, applicata alla botte di vino, permette lo spillaggio del contenuto. L’iniziativa era nata dalla volontà di aiutare i piccoli produttori locali di vino i quali, stentando nella vendita all’ingrosso, era spesso costretti a chiedere alle autorità paesane di poter vendere le eventuali giacenze annue anche al minuto, con una vera e propria mescita diretta ai piccoli compratori e bevitori occasionali. Viste le premesse, la proposta venne accolta con favore da parte della popolazione locale e riscosse successo anche presso i comuni vicini, attirando molti amanti del vino. Per l’apertura venne approntato un carro allegorico con una botte e la relativa cannella, reso caratteristico da una composizione decorativa fatta di verdura, tralci di vite, oggetti usati nella vinificazione e scritte divertenti. La sfilata, preceduta dall’accompagnamento musicale offerto dal Complesso Bandistico G. Verdi di Castel Viscardo, procedeva così per le vie del paese. Nelle cantine intanto ciascun produttore vendeva il proprio vino, il tutto accompagnato da ciambelle al vino e panini al prosciutto. La Pro Loco a sua volta gestiva un proprio locale dove cucinava piatti tradizionali quali la polenta e i fagioli con le cotiche.
Oggi la Sagra della Cannelletta si impegna a mantenere un filo diretto col passato, continuando a proporre la tradizione della sfilata di apertura in abiti tradizionali. Il fortissimo legame col territorio continua ad essere il segno distintivo di tale evento. Ogni anno viene messa in primo piano la promozione dei prodotti dei viticoltori del comune di Castel Viscardo, uno sforzo che ha portato nell’edizione 2024 ad un’offerta di vini composta da ben 9 cantine autoctone. Particolare cura viene poi dedicata all’uso di prodotti alimentari tipici della zona, acquistati da aziende locali, e alla conservazione di ricette storiche della trazione, una su tutte la “Tortuccia” fritta. Grande attenzione viene infine posta alla sostenibilità dell’evento, dalla scelta di posate riutilizzabili alla gestione responsabile della raccolta differenziata. La Sagra crede molto, infine, nel valore dell’inclusione di ragazzi e ragazze nei lavori di allestimento e di somministrazione della festa, ai quali viene offerta l’opportunità, in qualità di liberi volontari, di contribuire divertendosi al benessere e alla dinamicità del paese in cui vivono.